Metodo Futuro Sicuro: prima te stesso poi il resto.

Ci sono poche materie completamente trattate con tanta superficialità quali quelle riguardanti il mondo della tutela e della protezione. La materia è complessa, il processo decisionale spesso farraginoso, la mediazione tra aziende e clienti affidata esclusivamente alla professionalità degli addetti al settore.

Questa premessa ci porta quindi a riflettere sulla reale possibilità di scelta dell’utente medio che, nella migliore delle ipotesi, sottoscrive la copertura auto badando soprattutto al prezzo e poi si trova a gestire le varie proposte che man mano gli vengono sottoposte a seconda delle varie campagne seguite dalle Agenzie territoriali.

Seppure controcorrente io e la mia squadra abbiamo sempre cercato di veicolare un messaggio tanto banale quanto complesso nel realizzarsi. Le coperture assicurative non possono essere acquistate una via l’altra. Questo schema di acquisto non è efficace ne per l’utente ne, molto spesso, per il professionista

I motivi sono molteplici ma certamente il primo fra tutti è questo: lo scollamento tra le reali esigenze di copertura e i contratti sottoscritti.

L’unico antidoto a questa procedura è sostituire l’acquisto alla pianificazione assicurativa.

Cosa comporta questa tipologia di approccio?

Una volontà di fare le cose per bene. Approfondire, comprendere, valutare con uno specialista il budget e conoscere in modo specifico quali e quante garanzie coprono la nostra esistenza.

Voglio ricordare che fin troppo spesso i contratti assicurativi sono si pagati, ma nel momento del bisogno, non sono nemmeno utilizzati. Il contratto assicurativo è completamente all’antitesi rispetto a questo modo di agire. La massima potenzialità si ottiene infatti attraverso la conoscenza specifica del proprio progetto assicurativo. Ogni scelta finanziaria e di investimento deve essere conseguente al progetto assicurativo adottato e non successivo.

Quali sono dunque gli ingredienti per una scelta consapevole ed efficace per te? Vediamoli:

  • Strumenti di formazione continua riguardanti il proprio progetto;
  • Una trattativa iniziale focalizzata sul cliente e non sul venditore;
  • Una consulenza specifica e ricca di un’infinità di domande;
  • La possibilità di ottenere assistenza su più fronti in caso di necessità;
  • Un percorso di budgeting solido e in linea con i tuoi bisogni;
  • Un consulente che decide, non che lascia te solo;
  • Un’azienda solida e storica sul territorio;
  • La scelta di brand riconosciuti con ampio margine di solvibilità;

Una volta chiarita la lista delle buone abitudini, vediamo quella delle pessime:

  • Sottoscrivere una polizza senza che la persona di fronte si presenti con una trattativa: predeterminata e che consenta al consulente di prendere appunti;
  • Affidarsi ad un singolo prodotto “miracoloso” che garantisce ogni cosa. Spesso presentato come “nuovo”, “innovativo”, “sicuro”;
  • Sottoscrivere prodotti “flessibili”. Che si possono “pagare o non pagare”. Prodotti che senza un tuo impegno serio, in sostanza, si comportano correttamente;
  • Sottoscrivere servizi senza tenere conto della tua situazione di partenza;
  • Affidarsi a un consulente che non decide;
  • Affidarsi ad aziende poco conosciute e completamente svincolate dal territorio dove operano;

Se le buone abitudini si spiegano da sole, per le pessime spendo invece qualche riga.

Una consulenza si basa sul presupposto che la persona che ti sta di fronte ritenga importante migliorare la tua situazione attuale e che la stipula di un eventuale accordo si basi su un vantaggio reciproco. Questo tipo di approccio è impossibile senza che resti traccia di quanto vi dite in fase di trattativa. Chi arriva di fronte a te senza prendere appunti ordinati e senza farti domande precise finirà con il perdere alcuni elementi che di certo potrebbero portarti un vantaggio e la soddisfazione di un’esigenza reale.

Non esiste consulente che si ricordi tutto quanto i clienti richiedano senza prendere appunti. Banale? Certo ma il diavolo si nasconde nei dettagli.

La seconda questione è invece molto più spinosa. Le Compagnie hanno un marketing interno che lavora per gli utili dell’azienda. I prodotti “sponsorizzati” non sono di per se buoni o cavttivi ma di certo non calzano a tutti allo stesso modo. D’altro canto esistessero ricette miracolose ci saremmo diretti tutti sulla proposta di quel servizio. La situazione invece è un tantino più complessa e non esiste soluzione seria prima di un percorso articolato e responsabile.

L’assicurazione va pagata. Non mi stancherò mai di affermare che è necessario spendere il proprio tempo con il consulente PRIMA della stipula del contratto e non dopo. Il piano assicurativo prescelto deve consentirti di essere più sereno. Non meno. Deve essere chiaro e, ancora più chiara, deve essere la rata che tu pagherai ogni mese per ottenere quelle garanzie.

Esistono modalità differenti di pagamento, esistono servizi più o meno “severi” dal punto di vista delle coperture, ma in ogni caso, i servizi assicurativi si stipulano tenendo conto di un orizzonte temporale di lungo periodo. La “flessibilità” non è certo la caratteristica distintiva per un buon progetto.

Sulla propria situazione e sulle decisioni che hai preso fino ad ora abbiamo parlato. La tua situazione attuale può essere migliorata ma, prima di farlo, deve essere conosciuta.

Veniamo alla questione a me più cara. Il consulente deve decidere. Diffidare da chi propone una soluzione “in mano al cliente”. Andreste mai da un medico, un avvocato, un notaio, un commercialista, incapace di decidere? Il consulente può condividere con voi il percorso ma alla fine ha l’obbligo di presentare una soluzione in modo deciso. Possedere o meno una copertura sulla vita dei propri figli. Capisci? Il consulente che ritenga una copertura necessaria, deve dirlo senza esitazioni. Che questo faccia o meno piacere a te.

In ultima analisi, informati sulla solidità della Compagnia cui si fa riferimento e soprattutto sul personale e l’Agenzia che si propone a te. Può essere che la tecnologia abbia creato una distanza fra assicuratore e assicurato ma fino quando un professionista si muoverà all’interno di un territorio dovrà di certo muoversi con trasparenza.

Iniziamo con un libro.

Mi pare corretto mantenere immediatamente la parola data e proporti di leggere quanto ho scritto in un testo che potrai scaricare al termine di questo articolo. Le indicazioni in esso contenute sono quanto di più semplice si possa immaginare ma credo e spero ti siano realmente utili per decidere di intraprendere una strada che, soprattutto in un immediato futuro, sarà importante saper percorrere.

Non ti svelo troppo ma vorrei tu seguissi passo passo le istruzioni che troverai all’interno dei diversi capitoli e ti concentrassi sui semplici esercizi da svolgere.

In particolare questo:

Segui queste semplici regole e avrai già un panorama completo di ciò che più ti preoccupa. Questo è senza ombra di dubbio un buon punto di partenza per avere le idee molto chiare sul da farsi.

Puoi partire da qui ma come promesso, cliccando qui di seguito troverai tutto il testo completo. Senza lasciare un dato.

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